lunedì, gennaio 19, 2009

LA PUBBLICITA' "OUTDOOR"

Da un indagine del "International Advertising Association", circa il livello di "innovazione" dei mezzi media, è risultato che:
- l’innovazione dei mediaInternet è giudicato dall’85% degli intervistati come un media innovativo o altamente innovativo a pari livello, 84%, con i cosiddetti new media quali la tv su cellulare o su web.
- in maniera sorprende l’outdoor sia stato giudicato innovativo o molto innovativo dal 62% degli intervistati, ben al di sopra della televisione che viene invece giudicata innovativa solo dal 49%.
Perchè outdoor ed in particolare outdoor tv?
Colpire e coinvolgere il consumatore anche al di fuori della sfera domestica: è questo l'imperativo oggi per chi pianifica pubblicità e vuole raggiungere anche il target di chi, per lavoro o stile di vita, passa poco tempo davanti alla tv ma al contrario viaggia molto dentro e fuori città.Si moltiplicano quindi le iniziative pubblicitarie nelle aree di passaggio, come le stazioni, gli aeroporti, le aree di servizio autostradale, gli autobus e le metropolitane, che proprio grazie a questo flusso diventano posti ideali per il coinvolgimento dei viaggiatori.
In particolare lo outdoor tv è un vero e proprio "new media". Si tratta di un network televisivo (digitale, a circuito chiuso) studiato per specifici luoghi con grande afflusso di pubblico.I monitor LCD dell’Outdoor TV sono generalmente installati in stazioni ferroviarie, aeroporti, terminal traghetti, piazze e vie di maggior passaggio di importanti località turistiche e zone commerciali. OBIETTIVO: portare l'informazione / la pubblicità / l’intrattenimento in quei luoghi che sono affollati da migliaia di persone ogni giorno.

sabato, giugno 30, 2007

LANCIO DI UNA NUOVA EMITTENTE RADIOFONICA


RadioBari è la emittente radiofonica del network TELEBARI, il secondo media più grande della Puglia. Alla Tv (Telebari), all'aeroporto (TB Airport) si aggiunge dal 4 Luglio 2007, RadioBari (udibile in tutta la provincia di Bari, da nord a sud).

RadioBari in passato era stata l'unica radio libera udibile, durante la seconda guerra mondiale. Il network TELEBARI ha deciso di rilanciare l'emittente, acquistanto la frequenza dalla vecchia RADIO SOUND, completanto così il tassello mancante dei propri prodotti e candidandosi ad essere uno dei gruppi media più importanti della Puglia.


La prima question che ci siamo posti, dopo l'acquisto della frequenza radiofonica era: come presentiamo il prodotto alla città? Come rendiamo noto a tutti che dal mese di Luglio, una nuova compagna è udibile sulla frequenza 88.8 Mhz?

Il budget a disposizione era come sempre limitato (ormai ho fatto il callo), pertanto era necessario predisporre un piano strategico di comunicazione "iniziale" che rispondesse alle esigenze di "informare" lasciando il segno, senza spendere un capitale!!!!

Insieme alla società di comunicazione PROFORMA si è deciso quindi di utilizzare dei mezzi di comunicazione "alternativi" (che non vuol dire poco costosi) che permettessero, investendo una cifra ragionevole di denaro, di informare, comunicare, rendere noto dell'esistenza della nuova radio "barese".

I mezzi utilizzati sono stati gli "invadenti" stickers, la dinamica sugli autobus, la classica conferenza stampa e le azioni di comarketing con discoteche estive del nord e sud barese.


Nella prima fase gli sticker erano due: uno riportante la scritta "IO ME LA SENTO" e l'altro invece "E TU TE LA SENTI?". In questa fase (lancio, attesa) era nostro obiettivo incuriosire la gente, creare attesa, posizionando gli sticker sui cartelloni 70x100, dove vi erano almeno due volti o persone (bello no?)

Le stesse scritte vengono riportate su 100 tabelle di 100 autobus urbani (dimanica).


La seconda fase di campagna prevedeva invece che la dinamica sugli autobus, scoprisse il nome della società che tanto movimento aveva creato, con lo slogan I BARESI SE LA SENTONO.

Gli accordi di comarketing con i lidi_dance pugliesi più importanti e la conferenza stampa di inaugurazione (500 invitati fra opinion leader, influenzatori e pubbliche autorità in uno dei più bei resort baresi) rappresentano la ovvia chiusura a questa prima fase di comunicazione.


Fin qui nulla di nuovo direte voi!!!!

Ecco però la mia trovata: si è concluso un accordo con alcune delle più importanti concessionarie automobilistiche baresi, che regolano come prima frequenza delle radio installate sulle auto, RADIOBARI, in cambio di alcuni passaggi pubblicitari sull'emittente stessa.

Perfetta azione di branding, praticamente a costo zero ;0))


Ora non so dirvi quali saranno i risultati della ns azione, ma credo che le semplici, quanto impattanti azioni realizzate, permetteranno a RadioBari di acquisire notorietà in breve tempo.


Si è quindi risposto all'esigenze di comunicare, lanciare, presentare un nuovo prodotto o servizio, non spendendo un budget enorme in comunicazione od azioni di marketing incredibili.




lunedì, maggio 07, 2007

Differenziarsi in un mercato di commodity


In genere quando si parla di commodity ci si riferisce sempre a: energia, petrolio, materie prime. In realtà alla lista dei mercati considerabili come commodity in molti aggiungono telefonia, hardware IT e tutti quei mercati in cui operano parecchie imprese con qualità e caratteristiche dei beni venduti pressoché simili e indifferenziabili.
In realtà nessun mercato è per definizione una commodity.
Lo può divenire se:
1) dopo anni di competizione il marketing comincia ad essere a corto di idee e l'unica differenza tra i prodotti venduti diviene il prezzo, è il caso dell'hardware IT
2) esiste una regolamentazione estremamente rigida che impedisce o ostacola la diversificazione del prodotto, è il caso delle benzine o dell'energia

Di seguito sono riportate tre strategie da utilizzare in mercati di commodity:
a) L'idea è quella di aggiungere una nuova piccola caratteristica differenziante al prodotto. Per farlo non potete pensare di guardare solo il vostro settore. Fare innovazione guardando i competitors dovrebbe essere una contraddizione! Pensate a settori affini, ma diversi dal vostro, fate quello che viene chiamato lateral thinking, cercate di “rubare” qualche buona idea e sforzatevi di capire in che forma è adattabile al vostro prodotto. Cercate di pensare a caratteristiche del vostro prodotto diverse dal solo prezzo. Avete bisogno di trovare qualche parametro diverso su cui costruire il vostro marketing! Shell con V-power ha saputo identificare negli ottani della benzina una nuova caratteristica differenziante per il settore. V-power è una benzina più potente, con circa 100 ottani, al posto dei canonici 95 ottani delle benzine tradizionali. Prima di V-power le benzine erano tutte uguali, Shell ha saputo pensare differente, ha trovato qualcosa di diverso dal prezzo per essere competitiva. Il risultato è che la nuova benzina non è stato solo un successo (copiato poi dalla concorrenza), ma, in linea con la strategia di brand di Shell, è diventata un prodotto strategico per sottolineare il proprio posizionamento vicino da sempre al mondo delle corse.
b) Se non avete idea di come differenziare il vostro prodotto, un'idea classica, ma a volte molto efficace, è quella di venderlo assieme ad un altro prodotto, in bundle appunto. Se c'è compatibilità fra i due prodotti, il risultato sarà un prodotto diverso che vi darà la possibilità di differenziarvi dalla concorrenza. E' il caso di 3 o di altri operatori, con le linee umts vincolate ad uno o due anni e il telefono gratuito. O degli operatori d'energia italiani con le offerte dual fuel: energia+gas. L'effetto del bundle è anche quello di ridurre l'attenzione sulla riduzione dei prezzi, tanto più se il prodotto in bundle ha un “value perceived” elevato.
c) Branding - Questa è la strategia più complicata perchè la maggior parte delle imprese faticano veramente a capire cosa significa fare brand e in più non hanno la pazienza di seguire una strategia che per forza di cose non da risultati a breve periodo. Ma è anche la strategia a più lungo termine, che vi permette vantaggi competitivi duraturi. Si tratta di posizionare la vostra impresa in relazione ad una serie di valori differenzianti in grado di farvi uscire dalla battaglia del prezzo basso. Un esempio è la scelta di Total, il cui pay-off è “Mai più per caso”. L'idea è quella di puntare sul servizio nelle proprie stazioni, renderle belle, pulite e accoglienti. Per fare in modo che la scelta del benzinaio a cui fermarsi, non sia “mai più per caso”. Total vuole far vivere un' “esperienza” diversa ai propri clienti. Punta sulla comodità dei servizi. Lo si vede dal nuovo brand, dagli spot pubblicitari, dalle partnership, dal fatto che, finalmente, se dovete controllare la pressione dei vostri pneumatici, non venite inviati verso un tubo sporco, con la classica frase: “non so se funziona, provi a vedere!”

Sperimentate. Sperimentate. Sperimentate.

(tratto da un'articolo di Simone Lovati)

giovedì, marzo 15, 2007

IL MARKETING LOW COST


Quanti hanno sentito dire, almeno una volta, che il guerriglia è ottimo perchè economico ? Quanti, almeno una volta, si sono sentiti chiedere un progetto viral, perchè il budget era risicato? La convinzione che le strategie non convenzionali, viral e guerriglia in primis, siano low-cost , nasce secondo me da due ragioni. La prima è che storicamente le prime case history sono nate in ambiti no-profit o di contestazione sociale , in cui il meccanismo - geniale e innovativo - ha funzionato realmente con investimenti economici scarsi. La seconda è che viral e guerriglia sono abitualmente ascritte all'ambito del below the line , a cui i mix delle grandi aziende hanno sempre destinatoo cifre di minuta proporzione rispetto all'above the line (spot tv, carta stampata ecc.). Da qui la convinzione che ci si possano investire pochi soldi. Infine potrebbe influire anche il fatto che azioni di guerriglia e viral marketing sono inizialmente state proposte da agenzie di piccole dimensioni o freelance , che hanno probabilmente lavorato con budget inferiori a quelli dei grandi gruppi che si affacciano oggi alle strategie non convenzionali. Molto interessante sull'argomento il pensiero di Roberto Venturini : Il Guerilla Marketing è un Low Cost?
Noto che spesso viene dato per scontato che il GM sia una iniziativa di Marketing necessariamente Low Cost. Anche se spesso è così, non è questa la base della tecnica.
L'idea dietro il Guerilla Marketing non è quella di spendere poco ma quella di amplificare il risultato. Sfruttare il potenziale dirompente dell'evento perchè i Mass Media lo riprendano e ne parlino al mondo – generando un potenzialedi comunicazione dal valore (monetario) estremamente elevato.
Infatti, se faccio un evento anche straordinario, ma colpisco solo 100 persone e nessuno riprende la notizia, non è che il mio business vada molto più lontano.
Potenzialmente anche i blog si prestano alla diffusione della notizia, ma è indubbio che vederlo al telegiornale in prime time, spesso il nostro GM fa tutto un altro effetto...;-)
Un ottimo esempio, tratto dalla mia personale Hall of Fame: l'evento di Mini che ha piazzato le proprie automobili piantate sugli spalti come spettatori, all'interno dello stadio americano dove si giocava la partita del lunedì sera di Football, trasmessa in diretta dalla TV. Un evento di grande audience, un evento di grande budget, un colpo di mano spettacolare... ma non certo economico

martedì, febbraio 06, 2007

UN CANALE DI COMUNICAZIONE PER OGNI BUSINESS FIELD

Ricordate la strategia di P&G sul marketing at retail? Secondo Procter & Gamble i consumatori decidono di acquistare un prodotto nello stesso tempo che impiegano a leggere questo paragrafo. È il primo momento di verità, come lo chiama P&G, e va dai 3 ai 7 secondi: il tempo in cui si nota un articolo sullo scaffale. L’obiettivo era quindi quello di realizzare degli allestimenti più accattivanti, più attraenti, che spingessero il consumatore ad acquistare i prodotti P&G.

Quando Gillette Co . ha presentato la scorsa primavera un nuovo rasoio per signora, il Venus Vibrance , il suo primo spot televisivo è passato soltanto su una rete: quella all'interno dei magazzini Wal-Mart , che diventata un mezzo pubblicitario molto potente. Per commercializzare all'inizio di quest'anno, in Gran Bretagna, i pannolini Pampers P&G ha convinto i dettaglianti ad applicare sulle porte dei locali toilette in alto finte maniglie per ricordare ai genitori quanto i bambini debbano “fare stretching ” per arrivare alle cose.

La Mercedes Benz preferisce da anni comunicare, sfruttando i canali multimediali che esaltano la bellezza dei propri filmati ed il cui target selezionato non può non apprezzare (vedi i monitors presenti negli aeroporti).

Ogni field ha un target da colpire e deve farlo nella maniera più opportuna, seguendo basilari regole di marketing. Operazioni di guerrila ad esempio spesso non producono assolutamente nulla se non la notorietà del brand per qualche settimana.
Tutti i moderni strumenti di comunicazioni, tutte le trovare pubblicitarie sono le benvenute a patto che producano awarness reale.

Pertanto il consiglio è quello di spendere i propri soldi in maniera oculata e per raggiungere obiettivi ben chiari.

martedì, dicembre 19, 2006

DAL FALSO BUSINESS ALLE ORGANIZZAZIONE ETICHE INDUSTRIALI

In un contesto economico internazionale caratterizzato da livelli sempre maggiori di incertezza e competitività, la Corporate Social Responsibility sta acquisendo sempre più valore e peso strategico.

Il futuro di un numero sempre maggiore di aziende dipende in modo determinante anche dalle scelte etiche e responsabili che la sua direzione si prefigge di compiere: più che in passato, oggi, la garanzia di una crescita di lungo periodo si traduce nella capacità di coniugare la ricerca del profitto e della redditività con altri driver importanti quali la tutela dell’ambiente, il rispetto dell’etica negli affari, lo sviluppo del capitale intellettuale nonché il contemperamento delle aspettative legittime degli stakeholder.

La CSR, dunque, se ben interiorizzata nell’organizzazione, può trasformarsi in un reale vantaggio per l’azienda che vi si orienta, aumentandone reputazione ed awareness e conferendole qualificazione d'immagine e radicamento nel mercato.

Un comportamento etico ovviamente presuppone l’adozione di una strategia di marketing “etica” ed una comunicazione adeguata.

L’altro giorno leggevo sulla rivista GENTE (numero del 7 Dicembre 2006) un articolo riguardante una rivoluzionaria soluzione cosmetica contro le rughe, nemiche delle donne (e da alcuni anni anche degli uomini). Un prodotto a base di “veleno di vipera” leggevo. A poco serve riportare alla fine dell’articolo che il prodotto non è realmente veleno di vipera, ma solamente un composto realizzato in laboratorio che simula il comportamento delle molecole contenute nel veleno di vipera. Il titolo era chiaro. La pubblicità che qualche azienda cosmetica sta facendo dice chiaramente che grazie al veleno di vipera è possibile ridurre le rughe del viso di una donna, senza ricorrere al botulino. Ora io mi chiedo: ma quante vipere dovremmo uccidere per realizzare migliaia di prodotti? Oppure quante vipere dovremmo tenere in cattività?

Questo è un esempio errato di marketing etico, quindi di gestione etica del business, nonché di comunicazione falsa e scorretta. Aziende del genere non hanno responsabilità sociale, ma neanche buon senso, visto il tipo di comunicazione aggressiva utilizzata!!

La responsabilità sociale nei valori aziendali e nell’attività d’impresa non deve pertanto essere vissuta come un gioco a somma zero, dove la scelta fra etica e profitto ha le caratteristiche di un trade-off: al contrario, se da un lato la CSR è un modo per aumentare la competitività di un’impresa, dall’altro le aziende, per una sorta di convergenza di interessi, possono essere utili al progresso sociale, pur continuando ad ottemperare al proprio fine ultimo, la produzione di reddito.
Una sorta di circolo virtuoso dal quale entrambe, imprese e società traggono profitto dal loro rapporto.

E’ pertanto compito delle imprese, per prime, crescere nell’etica e nella responsabilità sociale.

Tale legittimazione potrà essere acquisita presso gli stakeholder, tramite la realizzazione di progetti e loro comunicazione verso l’esterno con nuovi strumenti ad hoc: il bilancio sociale, il bilancio ambientale, il codice etico, la certificazione di eticità (SA8000), il cause related marketing, la pubblicità sociale..

I vantaggi che un’impresa consegue dall’assunzione di un comportamento etico, si distinguono in due tipologie:
- vantaggi esterni: migliorano i rapporti con tutti i soggetti esterni all’impresa
- vantaggi interni: migliorano le dinamiche di lavoro interne all’impresa.

martedì, ottobre 10, 2006

LA PROMOZIONE ALLE VENDITE

Scusate la mia assenza dal mese di Luglio. Ma ho avuto un pò da fare.
Ricominciamo dalla promozione alle vendite. Per comunicare con individui, gruppi, e organizzazioni si possono usare vari metodi promozionali. Quando un'impresa combina metodi specifici per gestire le comunicazioni integrate di marketing per un particolare prodotto, tale combinazione costituisce il mix promozionale ( promotion mix ) per quel prodotto. I quattro elementi possibili di un promotion mix sono: 1. la pubblicità ( advertising ) 2. la vendita personale ( personal selling ) 3. le relazioni pubbliche ( public relation ) 4. la promozione delle vendite ( sales promotion )
Per alcuni prodotti le imprese usano tutte e quattro le componenti, per altri, ne usano soltanto due o tre. Molte imprese che commercializzano molteplici linee di prodotti impiegano più mix promozionali simultaneamente, uno per ciascuna linea di prodotto.

La promozione delle vendite ( sales promotion )
Talvolta si suole attribuire un ruolo prioritario alla pubblicità, limitando l'apporto delle sales promotion a funzioni ausiliarie, per questo motivo ora andremo a capire meglio e ad approfondire le peculiarità della promozione alle vendite.
La promozione alle vendite si configura come un'azione di marketing finalizzata al raggiungimento di precisi obiettivi di mercato, che consiste nella temporanea offerta di un vantaggio supplementare a un definito pubblico di destinatari in modo da stimolarli e assumere immediatamente un comportamento desiderato.
I tratti peculiari delle sales promotion sono:
1. la finalizzazione a precisi obiettivi; 2. la temporaneità dell'azione; 3. l'offerta di un vantaggio supplementare rispetto alla normale proposta di scambio; 4. la destinazione ad un pubblico ben identificato; 5. l'immediatezza dei risultati.
I destinatari delle diverse sales promotion possono essere così individuati: - consumatori (“consumer promotion”); - responsabili dell'acquisto; - influenzatori dell'acquisto; - distribuzione commerciale (“trade promotion”); - forza vendita (“incentivazione”); - dipendenti e collaboratori dell'impresa. L'obiettivo tipico della promozione è quello di ottenere una risposta favorevole da parte del target audience , risposta suscettibile da tradursi in un adeguato e immediato incremento alle vendite. Un generico aumento delle vendite può articolarsi in una serie di obiettivi particolari, di breve e di lungo periodo.
Questi obiettivi sono raggruppati in tre tipologie fondamentali per le imprese commerciali, elencate qui di seguito: 1. Obiettivi incentrati sulle vendite
2. Obiettivi incentrati sul consumatore
3. Obiettivi incentrati sul personale di vendita e di servizio

Questa breve sintensi dovrebbe consentire a chiunque di iniziare a sfruttare in maniera più appropriata tale strumento di marketing.