venerdì, giugno 30, 2006

EMAIL MARKETING: SCIENZA OPPURE IMPROVVISAZIONE

Marketing, e-commerce, webmarketing, brand, project .... ed altri sono tutti termini forgiati dall'americano, che oggi leggiamo ovunque e di cui spesso si finisce per abusare.
Avete mai pensato all'industria italiana come un ubriaco che ogni volta che riceve un cocktail diveso, accetta di berlo? Iniziate a pensare a questo quesito.

L'altro giorno, in concomitanza con un'operazione di mailing tradizionale effettuata in azienda (purtroppo le azioni effettuate spesso finiscono per essere delle mezze azioni, perchè non mi è mai permesso di integrarle con adeguati strumenti di controllo) ho voluto eseguire un'azione di email-marketing contemporanea.
Non sarò qui a dilungarmi su come un'azione del genere deve essere eseguita, ma è fondamentale sapere che per ottenere ottimi risultati dalle attività di email marketing è importante evitare i seguenti errori:
1) è sconsigliato improvvisare. Una campagna di email marketing di successo è il risultato di un'attenta pianificazione. Prima di intraprenderla è bene verificare se si hanno il tempo e le risorse per farlo con l'attenzione che merita.
2) è sconsigliato pensare di risparmiare sui costi. È vero che spedire una email costa meno che inviare una lettera o un fax. Il costo di invio però non è il solo ad entrare in gioco in una campagna di email marketing. È infatti necessario sia stabilire come l'email marketing debba contribuire al raggiungimento degli obiettivi di marketing dell'azienda, sia definire l'offerta, nonchè scrivere il messaggio, reperire gli indirizzi di posta elettronica e monitorare i risultati.
3) è sconsigliato ripetere schemi adottati dai concorrenti. È sconsigliabile adottare degli schemi utilizzati dai concorrenti perché in genere chi inizia ha sempre il vantaggio competitivo che gli deriva dall'esser stato il primo.
4) è vietato utilizzare parole negative.
5) è sconsigliato essere incoerenti. Le azioni di email marketing per essere credibili devono essere coerenti. Se nel primo messaggio inviato al cliente abbiamo voluto trasmettere un'immagine di prestigio, far seguire email per offerte speciali, sconti o prodotti di scarsa qualità, può essere estremamente dannoso.

Tornando alla mia esperienza, io possiedo un elenco di indirizzi email a cui comunico da tempo, innovazioni, tendenze di mercato, fiere di settore ed ai quali posso inviare comunicazioni (è importante se non si vuole incorrere in sanzioni amministrative). Ho studiato la comunicazione (che differisce da quella tradizionale) secondo lo stile ed i canoni del web ed ho inviato la comunicazione, ho controllato giornalmente i risultati (telefonate effettuate personalmente ai clienti, risposte ad eventuali richieste di spiegazione mezzo email) ed alla fine i risultati quali sono stati? L'azione di email-marketing è risultata più vantaggiosa a livello di costo contatto ma anche a livello di numero di risposte percentuali: 6,6% contro il 2,4% dell'azione di mailing tradizionale.

Certamente l'azione di mailing andava supportata da un'azione di telemarketing (rispetto all'azione di email-marketing contava un numero di contatti 200 volte superiore), ma i costi per l'azienda sarebbero stati più alti e l'impossibilità di gestire internamente il servizio, non ha permesso di rendere l'azione promozionale meno inefficace.

Email marketing quindi è sinonimo di scienza. Gli improvvisatori finiranno solo per effettuare azioni sconsiderate ed inutili. Contemporaneamente i vecchi strumenti di marketing devono essere utilizzati in maniera corretta e professionale. Suggerisco pertanto:
1) di utilizzare con maggiore fiducia e professionalità i moderni strumenti di comunicazione
2) di effettuare azioni di marketing strutturate, evitando di fare solo dei "mezzi passi"

venerdì, giugno 16, 2006

GLI STATI GENERALI DEL MARKETING

Dopo tanto parlare finalmente qualcuno in Puglia si è dato da fare per realizzare un incontro fra tutti coloro che si occupano di marketing e comunicazione, al fine di confrontarsi e tracciare una linea di percorso comune. Merito riconosciuto quindi all'associazione ACCAPO, che il giorno 15 Giugno 2006 ha organizzato il meeting durato ben 8 ore, presso VILLA ROMANAZZI CARDUCCI di Bari.
I dissapori non sono comunque mancati: ancora troppo si confondono i ruoli, ancora troppo si crede di sapere senza sapere. Il sociologo Enrico Finzi (io credo avrebbe dovuto fare il cabarettista) con le sue manie di protagonismo è arrivato a parlar male addirittura di Kotler, definendolo un venerando signore che gira il mondo a spese dei markettari che lo pagano per sentirsi dire sempre le stesse cose. Il consulente marketing Paolo Mancini ha rimarcato invece la mancanza di cultura delle imprese meridionali e delle agenzie di comunicazione: le prime credono che l'intuizione sia ancora la cosa più importante per fare impresa, le seconde spesso finiscono per sostituirsi ai markettari invece di collaborare con loro.
La comunicazione, ricordiamolo, altro non è che uno strumento di marketing. Il marketing invece è lo studio del mercato, dei concorrenti, del target al fine di proporsi poi con una strategia di business che permetta all'azienda di guadagnare soddisfacendo i bisogni dei propri clienti.
Emozionante il finale, che ha visto l'assegnazione del premio "CENTRARE IL BERSAGLIO" al prof. Di Liso (che ho avuto la fortuna di conoscere al master in Marketing e Comunicazione d'Impresa che ho sostenuto a SPEGEA/BA), che tanto ha dato con la sua professionalità ed intraprendenza alla società barese e pugliese in genere.