sabato, giugno 30, 2007

LANCIO DI UNA NUOVA EMITTENTE RADIOFONICA


RadioBari è la emittente radiofonica del network TELEBARI, il secondo media più grande della Puglia. Alla Tv (Telebari), all'aeroporto (TB Airport) si aggiunge dal 4 Luglio 2007, RadioBari (udibile in tutta la provincia di Bari, da nord a sud).

RadioBari in passato era stata l'unica radio libera udibile, durante la seconda guerra mondiale. Il network TELEBARI ha deciso di rilanciare l'emittente, acquistanto la frequenza dalla vecchia RADIO SOUND, completanto così il tassello mancante dei propri prodotti e candidandosi ad essere uno dei gruppi media più importanti della Puglia.


La prima question che ci siamo posti, dopo l'acquisto della frequenza radiofonica era: come presentiamo il prodotto alla città? Come rendiamo noto a tutti che dal mese di Luglio, una nuova compagna è udibile sulla frequenza 88.8 Mhz?

Il budget a disposizione era come sempre limitato (ormai ho fatto il callo), pertanto era necessario predisporre un piano strategico di comunicazione "iniziale" che rispondesse alle esigenze di "informare" lasciando il segno, senza spendere un capitale!!!!

Insieme alla società di comunicazione PROFORMA si è deciso quindi di utilizzare dei mezzi di comunicazione "alternativi" (che non vuol dire poco costosi) che permettessero, investendo una cifra ragionevole di denaro, di informare, comunicare, rendere noto dell'esistenza della nuova radio "barese".

I mezzi utilizzati sono stati gli "invadenti" stickers, la dinamica sugli autobus, la classica conferenza stampa e le azioni di comarketing con discoteche estive del nord e sud barese.


Nella prima fase gli sticker erano due: uno riportante la scritta "IO ME LA SENTO" e l'altro invece "E TU TE LA SENTI?". In questa fase (lancio, attesa) era nostro obiettivo incuriosire la gente, creare attesa, posizionando gli sticker sui cartelloni 70x100, dove vi erano almeno due volti o persone (bello no?)

Le stesse scritte vengono riportate su 100 tabelle di 100 autobus urbani (dimanica).


La seconda fase di campagna prevedeva invece che la dinamica sugli autobus, scoprisse il nome della società che tanto movimento aveva creato, con lo slogan I BARESI SE LA SENTONO.

Gli accordi di comarketing con i lidi_dance pugliesi più importanti e la conferenza stampa di inaugurazione (500 invitati fra opinion leader, influenzatori e pubbliche autorità in uno dei più bei resort baresi) rappresentano la ovvia chiusura a questa prima fase di comunicazione.


Fin qui nulla di nuovo direte voi!!!!

Ecco però la mia trovata: si è concluso un accordo con alcune delle più importanti concessionarie automobilistiche baresi, che regolano come prima frequenza delle radio installate sulle auto, RADIOBARI, in cambio di alcuni passaggi pubblicitari sull'emittente stessa.

Perfetta azione di branding, praticamente a costo zero ;0))


Ora non so dirvi quali saranno i risultati della ns azione, ma credo che le semplici, quanto impattanti azioni realizzate, permetteranno a RadioBari di acquisire notorietà in breve tempo.


Si è quindi risposto all'esigenze di comunicare, lanciare, presentare un nuovo prodotto o servizio, non spendendo un budget enorme in comunicazione od azioni di marketing incredibili.




lunedì, maggio 07, 2007

Differenziarsi in un mercato di commodity


In genere quando si parla di commodity ci si riferisce sempre a: energia, petrolio, materie prime. In realtà alla lista dei mercati considerabili come commodity in molti aggiungono telefonia, hardware IT e tutti quei mercati in cui operano parecchie imprese con qualità e caratteristiche dei beni venduti pressoché simili e indifferenziabili.
In realtà nessun mercato è per definizione una commodity.
Lo può divenire se:
1) dopo anni di competizione il marketing comincia ad essere a corto di idee e l'unica differenza tra i prodotti venduti diviene il prezzo, è il caso dell'hardware IT
2) esiste una regolamentazione estremamente rigida che impedisce o ostacola la diversificazione del prodotto, è il caso delle benzine o dell'energia

Di seguito sono riportate tre strategie da utilizzare in mercati di commodity:
a) L'idea è quella di aggiungere una nuova piccola caratteristica differenziante al prodotto. Per farlo non potete pensare di guardare solo il vostro settore. Fare innovazione guardando i competitors dovrebbe essere una contraddizione! Pensate a settori affini, ma diversi dal vostro, fate quello che viene chiamato lateral thinking, cercate di “rubare” qualche buona idea e sforzatevi di capire in che forma è adattabile al vostro prodotto. Cercate di pensare a caratteristiche del vostro prodotto diverse dal solo prezzo. Avete bisogno di trovare qualche parametro diverso su cui costruire il vostro marketing! Shell con V-power ha saputo identificare negli ottani della benzina una nuova caratteristica differenziante per il settore. V-power è una benzina più potente, con circa 100 ottani, al posto dei canonici 95 ottani delle benzine tradizionali. Prima di V-power le benzine erano tutte uguali, Shell ha saputo pensare differente, ha trovato qualcosa di diverso dal prezzo per essere competitiva. Il risultato è che la nuova benzina non è stato solo un successo (copiato poi dalla concorrenza), ma, in linea con la strategia di brand di Shell, è diventata un prodotto strategico per sottolineare il proprio posizionamento vicino da sempre al mondo delle corse.
b) Se non avete idea di come differenziare il vostro prodotto, un'idea classica, ma a volte molto efficace, è quella di venderlo assieme ad un altro prodotto, in bundle appunto. Se c'è compatibilità fra i due prodotti, il risultato sarà un prodotto diverso che vi darà la possibilità di differenziarvi dalla concorrenza. E' il caso di 3 o di altri operatori, con le linee umts vincolate ad uno o due anni e il telefono gratuito. O degli operatori d'energia italiani con le offerte dual fuel: energia+gas. L'effetto del bundle è anche quello di ridurre l'attenzione sulla riduzione dei prezzi, tanto più se il prodotto in bundle ha un “value perceived” elevato.
c) Branding - Questa è la strategia più complicata perchè la maggior parte delle imprese faticano veramente a capire cosa significa fare brand e in più non hanno la pazienza di seguire una strategia che per forza di cose non da risultati a breve periodo. Ma è anche la strategia a più lungo termine, che vi permette vantaggi competitivi duraturi. Si tratta di posizionare la vostra impresa in relazione ad una serie di valori differenzianti in grado di farvi uscire dalla battaglia del prezzo basso. Un esempio è la scelta di Total, il cui pay-off è “Mai più per caso”. L'idea è quella di puntare sul servizio nelle proprie stazioni, renderle belle, pulite e accoglienti. Per fare in modo che la scelta del benzinaio a cui fermarsi, non sia “mai più per caso”. Total vuole far vivere un' “esperienza” diversa ai propri clienti. Punta sulla comodità dei servizi. Lo si vede dal nuovo brand, dagli spot pubblicitari, dalle partnership, dal fatto che, finalmente, se dovete controllare la pressione dei vostri pneumatici, non venite inviati verso un tubo sporco, con la classica frase: “non so se funziona, provi a vedere!”

Sperimentate. Sperimentate. Sperimentate.

(tratto da un'articolo di Simone Lovati)

giovedì, marzo 15, 2007

IL MARKETING LOW COST


Quanti hanno sentito dire, almeno una volta, che il guerriglia è ottimo perchè economico ? Quanti, almeno una volta, si sono sentiti chiedere un progetto viral, perchè il budget era risicato? La convinzione che le strategie non convenzionali, viral e guerriglia in primis, siano low-cost , nasce secondo me da due ragioni. La prima è che storicamente le prime case history sono nate in ambiti no-profit o di contestazione sociale , in cui il meccanismo - geniale e innovativo - ha funzionato realmente con investimenti economici scarsi. La seconda è che viral e guerriglia sono abitualmente ascritte all'ambito del below the line , a cui i mix delle grandi aziende hanno sempre destinatoo cifre di minuta proporzione rispetto all'above the line (spot tv, carta stampata ecc.). Da qui la convinzione che ci si possano investire pochi soldi. Infine potrebbe influire anche il fatto che azioni di guerriglia e viral marketing sono inizialmente state proposte da agenzie di piccole dimensioni o freelance , che hanno probabilmente lavorato con budget inferiori a quelli dei grandi gruppi che si affacciano oggi alle strategie non convenzionali. Molto interessante sull'argomento il pensiero di Roberto Venturini : Il Guerilla Marketing è un Low Cost?
Noto che spesso viene dato per scontato che il GM sia una iniziativa di Marketing necessariamente Low Cost. Anche se spesso è così, non è questa la base della tecnica.
L'idea dietro il Guerilla Marketing non è quella di spendere poco ma quella di amplificare il risultato. Sfruttare il potenziale dirompente dell'evento perchè i Mass Media lo riprendano e ne parlino al mondo – generando un potenzialedi comunicazione dal valore (monetario) estremamente elevato.
Infatti, se faccio un evento anche straordinario, ma colpisco solo 100 persone e nessuno riprende la notizia, non è che il mio business vada molto più lontano.
Potenzialmente anche i blog si prestano alla diffusione della notizia, ma è indubbio che vederlo al telegiornale in prime time, spesso il nostro GM fa tutto un altro effetto...;-)
Un ottimo esempio, tratto dalla mia personale Hall of Fame: l'evento di Mini che ha piazzato le proprie automobili piantate sugli spalti come spettatori, all'interno dello stadio americano dove si giocava la partita del lunedì sera di Football, trasmessa in diretta dalla TV. Un evento di grande audience, un evento di grande budget, un colpo di mano spettacolare... ma non certo economico

martedì, febbraio 06, 2007

UN CANALE DI COMUNICAZIONE PER OGNI BUSINESS FIELD

Ricordate la strategia di P&G sul marketing at retail? Secondo Procter & Gamble i consumatori decidono di acquistare un prodotto nello stesso tempo che impiegano a leggere questo paragrafo. È il primo momento di verità, come lo chiama P&G, e va dai 3 ai 7 secondi: il tempo in cui si nota un articolo sullo scaffale. L’obiettivo era quindi quello di realizzare degli allestimenti più accattivanti, più attraenti, che spingessero il consumatore ad acquistare i prodotti P&G.

Quando Gillette Co . ha presentato la scorsa primavera un nuovo rasoio per signora, il Venus Vibrance , il suo primo spot televisivo è passato soltanto su una rete: quella all'interno dei magazzini Wal-Mart , che diventata un mezzo pubblicitario molto potente. Per commercializzare all'inizio di quest'anno, in Gran Bretagna, i pannolini Pampers P&G ha convinto i dettaglianti ad applicare sulle porte dei locali toilette in alto finte maniglie per ricordare ai genitori quanto i bambini debbano “fare stretching ” per arrivare alle cose.

La Mercedes Benz preferisce da anni comunicare, sfruttando i canali multimediali che esaltano la bellezza dei propri filmati ed il cui target selezionato non può non apprezzare (vedi i monitors presenti negli aeroporti).

Ogni field ha un target da colpire e deve farlo nella maniera più opportuna, seguendo basilari regole di marketing. Operazioni di guerrila ad esempio spesso non producono assolutamente nulla se non la notorietà del brand per qualche settimana.
Tutti i moderni strumenti di comunicazioni, tutte le trovare pubblicitarie sono le benvenute a patto che producano awarness reale.

Pertanto il consiglio è quello di spendere i propri soldi in maniera oculata e per raggiungere obiettivi ben chiari.